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Comunicato stampa

Un sorso di avena biologica dell’Alto Adige

IDM promuove i cicli regionali e incentiva i progetti innovativi, come ad esempio la prima bevanda all’avena altoatesina

14.03.2023
5 min

Come si può incrementare la coltivazione di colture di nicchia come avena, segale, farro, grano saraceno o orzo in Alto Adige? E in che modo si possono incentivare i cicli locali aumentando la vendita di questi prodotti? IDM Alto Adige è convinta che questo sia possibile stimolando la creazione di nuovi prodotti e, per questo motivo, supporta le aziende nello sviluppo di prodotti innovativi. Il risultato più recente: la prima bevanda all’avena dell’Alto Adige, prodotta con avena biologica locale.

Si chiama “Hafena”, è salutare, completamente biologica, conservata in bottiglie ecologiche e riutilizzabili e da poco si trova negli scaffali di alcuni negozi altoatesini: è la prima bevanda all’avena altoatesina prodotta esclusivamente con avena locale ed è il risultato della collaborazione tra diversi partner. L’imprenditore Stefan Haller, sua figlia Eva e IDM sono stati coinvolti nel processo di sviluppo, così come il Centro di Sperimentazione Laimburg, che ha effettuato i relativi test. L’avena per la bevanda proviene dal primo raccolto del 2022 di cinque agricoltori della Val Venosta e della Val Pusteria, che coltivano il grano su un totale di 5,25 ettari e, lo scorso anno, hanno raccolto 7 tonnellate di avena. Con questa quantità sono riusciti a riempire circa 30.000 bottiglie di Hafena. L’effetto positivo: con 2 euro al chilogrammo di avena sono stati equamente ricompensati e l’acquisto del loro raccolto è stato garantito in anticipo. Quest’anno il numero di agricoltori partecipanti è già salito a dodici, che coltivano un totale di circa undici ettari di avena.

«Questo progetto è vantaggioso per tutti. Entrambi i partner ci guadagnano: l’azienda ha fornitori sicuri e un prodotto di alta qualità, gli agricoltori possono contare su un acquisto garantito e trasparente, a prezzi fissi», afferma Vera Leonardelli, direttrice del dipartimento Business Development di IDM. «IDM vuole promuovere ulteriormente la cosiddetta “agricoltura contrattuale” in Alto Adige, perché porta molti vantaggi. In questo modo supportiamo i cicli locali. Inoltre, questi progetti ripagano in termini di aumento del valore aggiunto locale e di maggiore biodiversità». Per gli agricoltori si apre una nuova e interessante opportunità di reddito e per gli imprenditori si aprono nicchie di mercato per prodotti innovativi e di tendenza.

In effetti, le bevande a base di avena sono un vero e proprio trend, in quanto rappresentano un’alternativa al latte e si rivolgono ai consumatori che amano utilizzare prodotti di origine vegetale. «Osserviamo molto da vicino tutte queste tendenze nel settore alimentare ed è per questo che anche l’idea di questo nuovo prodotto è nata da IDM. In seguito, abbiamo supportato l’azienda anche nello sviluppo del prodotto», afferma Leonardelli.

«L’intero processo, dall’idea alla prima degustazione fino al lancio sul mercato, è durato due anni, durante i quali abbiamo lavorato duramente sul prodotto e abbiamo dovuto accettare anche qualche battuta d’arresto», raccontano Stefan ed Eva Haller. «Poiché la nostra bevanda è la prima del suo genere in Alto Adige, ci mancava il know-how e inizialmente è stato difficile trovare dei partner. Siamo soddisfatti di essere riusciti a superare tutte le sfide e di poter offrire ai consumatori un prodotto sostenibile con la migliore qualità possibile». Il mercato di riferimento per la bevanda d’avena è l’Alto Adige, sia per il consumatore finale che per l’industria alberghiera e della ristorazione. Il prossimo passo degli Haller sarà il lancio sul mercato dello yogurt d’avena e di altre alternative a base vegetale.

L’agricoltura contrattuale fa parte anche del progetto “Regiograno”, coordinato da IDM. In questo contesto, viene promossa la coltivazione di segale, farro, grano saraceno e orzo. La farina Regiograno viene poi utilizzata per preparare un’ampia varietà di pane e specialità da forno con il Marchio di Qualità Alto Adige. Esiste anche una collaborazione con il gruppo Locanda Sudtirolese, che utilizza sempre più spesso il Regiograno locale nella sua cucina. IDM ha inoltre preso in esame lo sviluppo di un ulteriore ciclo regionale per il pollame e per le uova di alta qualità dell’Alto Adige, nonché le opportunità per le aziende nel settore dei “Superfood alpini dell’Alto Adige”.

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