Comunicato stampa

Dieci anni e più amato che mai: il Regiograno dell’Alto Adige

I cereali locali come prodotti di nicchia interessanti per agricoltori e panettieri, nonché una specialità gastronomica

18.06.2021
6 min

Segale, farro e orzo: sono queste le varietà di cereali locali del progetto altoatesino Regiograno, che quest’anno festeggia un compleanno importante. Il progetto è stato lanciato ufficialmente dieci anni fa e finanziato dal Fondo Sociale Europeo (FSE), con l’obiettivo di aumentare la coltivazione dei cereali in Alto Adige. Il progetto, coordinato e sostenuto da IDM Alto Adige, è ora autonomo. Attualmente 56 agricoltori, un mulino e 19 panifici altoatesini sono coinvolti nel progetto e utilizzano il Regiograno locale per sfornare una grande varietà di pane e specialità da forno con il Marchio di Qualità Alto Adige. Nella conferenza stampa che si è svolta oggi, i partner del progetto hanno fatto un bilancio dei dieci anni di successo di Regiograno e hanno fornito una prospettiva sul futuro del progetto. Inoltre, è stata presentata anche la cooperazione con il gruppo “Locanda Sudtirolese”, che d’ora in poi punterà sempre più sulla regionalità e sull’utilizzo del Regiograno locale.

Aumentare il valore regionale nel settore cerealicolo, sviluppare nuovi prodotti di nicchia di alta qualità, rafforzare i cicli regionali e preservare la diversità delle varie-tà di cereali e il paesaggio culturale: questi sono stati gli ambiziosi obiettivi del progetto FSE, lanciato dal TIS innovation park, reparto Food – oggi parte di IDM – insieme ai partner Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi (SBB), Centro di Sperimentazione Laimburg, Consulenza per l’agricoltura montana (BRING) e Unione commercio turismo servizi Alto Adige (hds). Tutti questi obiettivi sono stati raggiunti: nel 2013 il progetto FSE è giunto al termine, ma il progetto Regiograno comprende oggi un’importante nicchia nell’agricoltura altoatesina ed è autonomo. «Grazie a questa iniziativa, i cereali locali vengono ora coltivati su circa 93 ettari di terreno in tutto l’Alto Adige. La maggior parte del Regiograno è segale, con 64,5 ettari, mentre il farro viene coltivato su 28,5 ettari. Inoltre, viene coltivato anche orzo», spiega Vera Leonardelli, direttrice del dipartimento Business Development di IDM. In questi ultimi mesi la richiesta di Regiograno è notevolmente aumentata, ed è proprio per questo che si vuole incoraggiare ancora di più la partecipazione di agricoltori e panettieri al progetto, poiché ne sono parte integrante. Anche al di fuori del progetto Regiograno contadini ambiziosi stanno nuovamente coltivando grano locale, aspetto che è ben accolto.

«Per noi è molto importante coinvolgere sempre di più anche il settore gastronomico e alberghiero, con l’obiettivo di supportare le sinergie tra agricoltura e turismo e aumentare ulteriormente il valore e la riconoscibilità del Regiograno», afferma Leonardelli. «Ecco perché siamo molto contenti che da questo momento inizierà una cooperazione con il gruppo “Locanda Sudtirolese”, che utilizzerà sempre più Regiograno locale». In occasione della conferenza stampa è stato quindi firmato un accordo. «La regionalità e la sostenibilità sono valori che ci stanno molto a cuore. In fin dei conti, la regionalità, la genuinità e l’originalità sono il fulcro delle locande altoatesine», dichiara Florian Patauner, presidente del gruppo “Locanda Sudtirolese”. «Questo include anche la cucina tipica della nostra terra, che naturalmente utilizza anche il grano dell’Alto Adige. D’ora in poi, vogliamo usare ancora di più questo grano locale nelle nostre cucine». Per IDM è fondamentale incrementare ulteriormente l’acquisto di segale, farro e orzo dell’Alto Adige.

Molte aziende dell’Alto Adige stanno già traendo beneficio dal progetto Regiogra-no. «Per molti agricoltori, il Regiograno è un’interessante fonte di reddito alternativa, che è anche economicamente sostenibile», afferma Ulrich Höllrigl, vicedirettore dell’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi (SBB) «Attualmente, 56 agricoltori in Val Pusteria e nella Valle Anterselva, nella Valle Isarco, in Val Venosta e sul Monzoccolo coltivano il Regiograno. La coltivazione biologica ne rappresenta già una grande parte – ad esempio, la segale biologica raggiunge circa la metà del raccolto di segale, mentre il farro biologico supera il 70%». Comunque, anche nella coltivazione convenzionale i contadini hanno aderito a rigide linee guida, come ad esempio evitare qualsiasi tipo di pesticida, per poter consegnare un grano impec-cabile. «Per produrre una buona farina, la qualità del grano deve essere veramente eccezionale», conclude Höllrigl.

Questo lo conferma anche Rolf von Berg, titolare del Molino Merano, il mulino dell’Alto Adige in cui viene macinato il grano del progetto Regiograno: «Per noi la qualità è fondamentale, perché solo una buona materia prima produce farina di alta qualità. Ogni anno riceviamo circa 350 tonnellate di Regiograno. Ancora prima della consegna al mulino, in laboratorio viene controllato un campione. Solo dopo aver ricevuto l’approvazione dal laboratorio, il grano può essere consegnato al mulino oppure raccolto per essere accuratamente pulito, macinato e confezionato nel nostro mulino. Infine, ci occupiamo personalmente anche del trasporto ai nostri panettieri e rivenditori». Per sottolineare l’importanza della qualità nel progetto Regio-grano, ogni anno il mulino premia gli agricoltori il cui grano locale si distingue per la sua altissima qualità.

Una piccola parte della farina Regiograno è utilizzata per la produzione di pasta, ma la maggior parte viene consegnata ai 19 panifici altoatesini. «Trasformiamo la farina in pane tradizionale e specialità da forno, come ad esempio la pagnotta pusterese, il pane venostano oppure il pane di segale croccante (Schüttelbrot). Questi prodotti possono essere contraddistinti dal Marchio di Qualità Alto Adige solamen-te se contengono almeno il 75% di cereali biologici e sono privi di additivi chimici, esaltatori di sapidità e conservanti», spiega Hannes Schwienbacher della Commis-sione speciale per il pane. Nei loro negozi i panettieri offrono i prodotti a base di Regiograno o in parte anche la farina, che viene venduta ai clienti in piccole confezioni. Il Regiograno è disponibile inoltre nel Farinarium e nello shop online del Molino Merano e in negozi specializzati selezionati. Anche il settore della ristorazione può ricevere la farina dal Molino Merano e anche dal fornitore di prodotti gastronomici Wörndle.

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