Il “Genussgarten” di Merano che rifornisce anche la gastronomia; un maso a Marlengo che, su appena tre ettari di superficie, coltiva un’enorme varietà di frutta e verdura; un “Soul Garden” presso Castel Fragsburg che fornisce ingredienti a un ristorante gourmet ed è allo stesso tempo un progetto sociale: queste sono state le tappe dell’evento “Ospite dai pionieri”, organizzato di recente da IDM Alto Adige nella zona di Merano. L’iniziativa ha presentato esempi di collaborazioni di successo e innovative tra turismo e agricoltura. L’evento fa parte di una serie di appuntamenti avviata da IDM nel 2023, sostenuta dall’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi (SBB), dall’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti (HGV), dall’Associazione Cuochi dell’Alto Adige (SKV), oltre che da imprenditrici e imprenditori dei due settori coinvolti. Partner dell’evento meranese è stata l’Azienda di Soggiorno di Merano.
Come possono turismo e agricoltura collaborare con successo, valorizzando al meglio le sinergie tra i due settori? E quali buoni esempi esistono già, da cui poter trarre ispirazione?La risposta di IDM Alto Adige a queste domande si chiama “Ospite dai pionieri”. Nel corso di questa serie di eventi, aperta a interessati di entrambi i settori, visionari e pionieri coraggiosi raccontano come affrontano le sfide quotidiane e quali nuove tendenze stanno introducendo nelle loro aziende. Questi esempi vogliono stimolare i partecipanti a intraprendere nuovi percorsi insieme a partner dell’altro settore. Ogni incontro offre inoltre l’opportunità di condividere esperienze, creare contatti e costruire reti di collaborazione, il tutto accompagnato da degustazioni e momenti di confronto. La serie di incontri, avviata da IDM due anni fa, ha riscosso grande successo e continua a suscitare un forte interesse.
«Una stretta collaborazione tra agricoltura e turismo fa parte del DNA dell’Alto Adige», afferma Wolfgang Töchterle, direttore del dipartimento Marketing di IDM. «In passato, l’albergatore o il ristoratore del paese si riforniva direttamente dai contadini locali o usava i prodotti del proprio maso – un vero e proprio circuito locale sostenibile. Oggi, questa naturale sinergia si è in parte perduta. Con la nostra serie di eventi vogliamo dare una nuova spinta alla collaborazione tra i due settori e porla su nuove basi, da cui possano nascere progetti sostenibili e innovativi, capaci di indicare la via per il futuro e di offrire benefici concreti a entrambi gli attori».
Un esempio vincente è rappresentato dalla collaborazione di Anna Gruber e Daniele Piscopiello con il mondo della gastronomia. Lei, grafica pubblicitaria e pedagogista e lui, agronomo, gestiscono insieme l’azienda agricola biologica “DA Genussgarten”, che comprende diversi orti biologici certificati tra Lagundo, Marlengo e la Val Venosta, oltre a un negozio nel cuore di Merano. I due appassionati “giardinieri” biologici forniscono frutta e verdura sia a clienti privati che a hotel e ristoranti: oggi circa il 40% del raccolto è destinato alla gastronomia altoatesina. Un’altra azienda pioniera è il Paulwirterhof di Marlengo, che coltiva su soli 3 ettari di terreno circa 150 varietà di frutta e verdura, seguendo le linee guida Bioland e i principi della permacultura. Tra le sue produzioni si trovano vere e proprie delizie uniche, come la asimina triloba (banana del nord), kiwi, cachi, fichi, cotogne, oltre a più di 70 varietà di mele e 15 di pomodori. Grazie al clima mite dell’area meranese, le colture godono di un periodo di raccolta di circa sei mesi, offrendo all’azienda ampie possibilità di differenziazione sul mercato.
I prodotti agricoli del “Fragsburg Soul Garden” finiscono invece principalmente nella cucina del ristorante gourmet “Prezioso” di Castel Fragsburg, premiato con una Stella Michelin e la Stella Verde Michelin per la sostenibilità. «Quando ho iniziato a lavorare qui, sette anni fa, ho portato con me l’idea di una parziale autosufficienza anche in un ristorante stellato», racconta Egon Heiss, chef di Castel Fragsburg. «Fin dall’inizio, molti hanno condiviso questa visione, che si è presto trasformata in un progetto comune». Il giardino non è solo un’area coltivata secondo criteri biologici, ma è stato pensato sin dall’inizio anche come progetto sociale. Giovani della zona di Merano, seguiti dal Servizio giovani di Merano, qui possono coltivare e raccogliere frutta, verdura, erbe aromatiche e fiori. «Con il nostro Soul Garden uniamo in modo concreto aspetti sociali, agricoltura locale e alta gastronomia», spiega Heiss. Per la sua cucina, l’utilizzo del giardino significa che la pianificazione del menù segue rigorosamente la stagionalità e il grado di maturazione dei prodotti. «Naturalmente è necessario pensare in modo più creativo e agire con maggiore spontaneità nella creazione dei piatti – ma è proprio questo che rende tutto così stimolante», aggiunge lo chef. Oggi il 70% degli ingredienti del suo menù quotidiano proviene direttamente dal Soul Garden oppure da masi vicini e partner locali, garantendo freschezza, sostenibilità e autenticità in ogni piatto.
Tutte le informazioni sulla serie di eventi “Ospite dai pionieri” promossa da IDM Alto Adige sono disponibili sul sito www.tourismut.com. Sulla piattaforma è inoltre possibile consultare articoli e video delle edizioni precedenti dell’iniziativa, nonché scoprire altri eventi e storie di pioniere e pionieri della gastronomia e dell’agricoltura altoatesina.